
Se ne accorgono presto, in genere, e queste forze li appassionano, stimolando il loro coraggio e spingendoli a un’iperattività che sanno gestire benissimo. È raro che si esauriscano, anche quando si lasciano prendere talmente da qualche impresa da non essere più capaci di riposarsi. Unica condizione perché il loro vigore continui ad aumentare è l’estroversione: dal contatto con gli altri – con quanta più gente possibile – sembrano attingere slancio, proprio come Anteo dal contatto con la terra; e non perché assorbano energia altrui, ma al contrario: perché ne hanno talmente tanta in se stessi, che se non potessero condividerla con altri ne sarebbero soffocati, schiacciati.
La sorte degli Yeyale’el che commettono l’errore di isolarsi è, infatti, davvero pesante. L’Energia Yod che non utilizzano si volge ben presto contro di loro, dissestandoli nel fisico o – quando sono più fortunati – nell’umore. Si sentono allora facilmente sconfitti dal destino, sventurati, abbandonati; il loro animo diventa terreno di saccheggio per le micidiali quattro R di cui già altre volte abbiamo parlato: il Rimorso, il Rancore, la Rabbia, il Rimpianto, che negli Yeyale’el possono crescere fino all’ossessività. Anche le due yod del Nome dell’Angelo non li perdonano di averle lasciate inattive: la loro mente comincia a ingannare se stessa e a ingigantire paure e incubi con cui dà forma a un mondo illusorio che per i poveri Yeyale’el solitari diventa più reale di qualsiasi altra cosa. Elvis Presley dovette sperimentare qualcosa del genere, nei suoi ultimi, disastrosi anni. È inutile, a quel punto, cercare di far breccia in quel loro guscio angoscioso: sono e rimangono sempre loro i maestri sia della verità sia dell’apparenza, e ogni tentativo di dissuaderli, di aiutarli a vedere meglio, non potrà che risultare dilettantesco dinanzi alla loro sconfinata abilità naturale in questo campo. L’unico rimedio potrebbe consistere nell’aiutarli a tornare in mezzo alla gente e nel lasciare che ritrovino il gusto di comunicare, di far credere agli altri invece che soltanto a se stessi. Ma, ripeto, ci vorrebbe perlomeno un altro Yeyale’el per poterli persuadere.
Da Igor Sibaldi - Libro degli Angeli
Una curiosità: uno storico spettacolo dello YeYaLe'eL Gigi Proietti si intitolava proprio "A me gli occhi, please" :)
Yeyalel, o Yeyale'el, è il 58esimo Soffio; è il secondo raggio angelico nel Coro mercuriano degli Angeli Arcangeli guidato dall’Arcangelo Michele. Il suo elemento è la Terra; ha domicilio Zodiacale dal 15° al 20° del Capricorno ed è l’Angelo Custode dei nati fra il 6 e il 10 Gennaio. I sei Angeli Custodi del Capricorno, collettivamente, fanno dei loro Protetti individui seri, dotati di pazienza e senso di responsabilità. Si tratta inoltre di persone ambiziose in senso positivo, in grado si portare a buon fine i loro progetti con silenziosa ponderazione.
Il Nome di Yeyalel significa "Dio che esaudisce le generazioni".Il dono dispensato da Yeyalel è INTELLIGENZA, con la FORZA INTELLETTUALE.
Il Nome di Yeyalel significa "Dio che esaudisce le generazioni".Il dono dispensato da Yeyalel è INTELLIGENZA, con la FORZA INTELLETTUALE.
Secondo la Tradizione, infatti, quest’Angelo concede un’intelligenza penetrante e incisiva come un coltello, ma anche capace di spezzare il dominio della mente, per consentire integrazione e sintonia fra mente, cuore, anima.
I protetti da Yeyalel hanno il talento di comprendere chiaramente i fatti e la Verità, che tenderanno a difendere sempre e senza incertezze. Dice Haziel che, tramite questo Angelo, l'intelligenza pratica raggiunge il proprio punto più elevato. I nati in questi giorni, sintonizzandosi con la propria energia angelica, potranno conferire alla propria esistenza la più solida struttura; tale compito sarà facilitato se la professione scelta sarà di tipo intellettuale. Per la sua appartenenza al Coro degli Angeli Arcangeli (che NON vanno confusi con gli Arcangeli propriamente detti) Yeyalel governa le energie di Mercurio, inoltre (per la sua posizione nel Cosmo), quelle di Saturno. L’aiuto che fornisce si basa sulle verità scientifiche: questo Angelo esclude tutto ciò che si allontana da questo principio. I suoi protetti riusciranno nelle scienze e nelle professioni in cui l’intelletto procede lentamente, con pazienza. Avranno idee chiare e stabili, sulle quali si fonderà il successo concesso dall'angelo.Secondo Haziel la tendenza esteriorizzatrice sarà posta in particolare evidenza e sarà facoltà tipica dei protetti da Yeyalel il saper mettere a fuoco il modo più confacente per trarre profitto da una data situazione. Questo Angelo promuove l’emergere di nuove teorie concernenti l’edilizia, l’habitat utilitaristico, e il senso pratico del soggetto si esprimerà pienamente attraverso il processo di costruzione. Ma la stessa energia angelica presiede anche al processo di dissoluzione materiale: perciò l'ambito migliore per i suoi protetti è nell'organizzazione di attività provvisorie; dalle costruzioni prefabbricate e le impalcature, alle mostre e agli eventi. Invocato, Yeyalel consola l'animo rattristato dalle tribolazioni della vita, ma guarisce anche le malattie: concede dunque salute e guarigione (soprattutto per gli occhi), successo nell’amore fortemente ricambiato, e nell’industria, in particolare metallurgica: infatti domina anche il ferro e tutte le professioni collegate alla metallurgia in genere, proteggendo dai fabbri agli operai siderurgici ai fabbricanti e commercianti di qualsiasi oggetto in metallo. Riguardo alla salute, anche secondo il testo medievale "Enchiridion" di Papa Leone III, il suo aiuto risulta particolarmente efficace nel caso di malattie agli occhi: ma la protezione della vista va intesa in tutti i sensi, materiale e anche morale.
Qualità di Yeyalel e ostacoli dall'energia "avversaria"
Le qualità sviluppate da Yeyalel sono carattere docile e gentile, lealtà, franchezza e amore per la sincerità e la verità, padronanza dei sentimenti, difesa delle giuste cause, rigore, integrità. L'Angelo dell'Abisso a lui contrario si chiama Gole e rappresenta la stagnazione e la tristezza. Ispira menzogna, inganno, intransigenza, durezza di carattere, violenza, vendetta, assassinio, incostanza. La preghiera al proprio Angelo (o la meditazione sul rispettivo "Nome di Dio") difende i nati in questo periodo dal cadere in questi rischi e difetti.
Meditazione associata al Nome di Yeyalel: lasciare andare
La prima cosa da fare è intuire che, purtroppo, è nella nostra profonda natura aggrapparci al dolore e alla sofferenza, tanto che se ci si prospetta la felicità o una speranza la prima cosa che ci viene in mente è: troppo bello per essere vero!.. ma è proprio questo tipo di coscienza che impedisce alla gioia di concretizzarsi nella nostra vita: non possiamo realizzare un domani appagante stando aggrappati a un passato infelice e cinico: e non c'è altro da capire. La meditazione associata al Nome di Yeyalel si chiama infatti "lasciare andare"; concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione: lascio andare TUTTO. Punto.
Esortazione angelica
Yelalel esorta a non abbandonarsi all'immobilità e alla tristezza, a superare il passato e a ricercare la lucidità mentale che sia capace di trascendere le apparenze; a mantenersi sempre leali, cercare di essere indulgenti e astenersi da ogni tentazione di violenza.Esortazione angelica
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