51. Hahashiyah ( dal 3 al 7 Dicembre)
Hahashiyah ( dal 3 al
7 Dicembre), è il 51esimo Soffio e il terzo raggio angelico nel Coro
venusiano degli Angeli Principati, Nel nome di quest'Angelo vi sono 2
significati che oggi appaiono lontanissimi tra loro: " tacere"
e " accelerazione"; è l'Angelo di coloro che spaziano nei
mondi invisibili, e ne serbano il segreto (il nome Hahashiyah
significa anche " Dio occulto"), anche loro guardano con
amarezza il "mondo", dalle mura del proprio castello
interiore, e quel che vedono toglie loro ogni dubbio sulla necessità
del silenzio. Hanno l'impressione che anche se rivelassero qualcosa
alla gente, non verrebbero capiti ne ascoltati. Tuttavia nell'energia
di quest'Angelo può anche emergere uno slancio estroverso: un voler
"accelerare" l'evoluzione umana, e far "tacere"
ciò che invece la vorrebbe frenare. Una spettacolare figura di
HahaShiYaH è stato Walt Disney, dove nei suoi film, che narrano
tutti di "iniziazioni", troviamo tante figure di maestri
spirituali, i quali comunicano sapienza a qualche bambino o
adolescente, al riparo dalle interferenze del mondo; In tali maestri,
Disney, raffigura se stesso, lui si che aveva chiara la sua missione
( non intesa nei concetti aziendalistici odierni).
Dice
Haziel che questo angelo incita la persona a esteriorizzarsi
esprimendo, come fossero i propri, i valori che egli vi infonde:
pace, armonia, spirito conviviale, unione benevola fra tutti, garbo e
fratellanza a livello universale. Ed ecco così il desiderio di
compiere gesti edificanti e nobili, l'aspirazione a comportarsi in
modo sublime, suscettibile di procacciare ammirazione; spesso il suo
protetto è dunque una persona difficile da superare, soprattutto nei
principi. L'Amore sarà posto al servizio del Disegno Divino nella
sua fase di esteriorizzazione, il soggetto si sentirà totalmente
identificato con la propria Missione. Le gravi difficoltà che si
possono incontrare nella vita, però, o le aspirazioni della
personalità superficiale verso valori materiali potranno causare
conflitti interiori, causando così l'ingresso dell'Angelo contrario
a Hahashiyah (Gilarion), il quale incoraggia il rancore. Tuttavia la
ribellione rancorosa, che a sua volta imprigiona, potrà non aver
seguito grazie all'intervento di questo angelo, che fa dono della
sottomissione al proprio Sè superiore, e dunque della forza
necessaria per affrontare, senza perdersi, la vita con tutti i suoi
inganni e le sue difficoltà: Hahashiyah impone il rispetto della
vera autorità, sicché la biblica espressione della Preghiera al
Padre 'sia fatta la Tua Volontà' acquisterà pienamente il suo
significato. La persona sarà impegnata in missioni imperniate
sull'Amore; per sua Virtù l'Amore verrà interiorizzato, facendolo
affluire dalle energie dispensate da questo angelo, e poi riversato
sul mondo. Si dice dunque che questo angelo è portatore
principalmente di bontà infinita. Secondo il testo tradizionale fa
scoprire i misteri del Bene e della natura guidando verso la Pietra
Filosofale, cioè il valore inestimabile (panacea) che scaturisce
dalla profonda saggezza. Sul piano scientifico Hahashiyah esercita la
sua influenza sulle attività quali la chimica, la fisica e la
medicina, promuovendo le scoperte che possono alleviare le sofferenze
degli esseri umani. Molti dei suoi protetti, in virtù di meriti
acquisiti nelle loro vite precedenti, potranno giungere a possedere
un sapere enorme, impressionante, non frutto (solo) di esperienza o
di studi, ma infuso direttamente dall'Angelo. Una tale persona potrà
chiedere e ottenere anche poteri per guarire se stessa e gli altri;
potrà restituire salute fisica e spirituale rendendo provvidenziale
la propria opera.
Sappiamo che secondo la Kabbalah tre versetti
dell'Esodo (ciascuno composto da 72 lettere), celano il codice dei 72
Nomi di Dio; e precisamente i versetti 19, 20 e 21 del capitolo 14.
Riguardo alle origini delle lettere nel trigramma-radice di questo
Nome, daleth-nun-yod, la prima lettera Hé (finestra) proviene da:
"Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò
indietro" (Esodo, 14, 19). La Hét (barriera) viene da (Esodo,
14, 20): "venendosi a trovare fra l'accampamento degli Egiziani
e quello di Israele"; mentre la Shin (dente) proviene da (Esodo
14, 21): "e l'Eterno, durante tutta la notte, ritirò
(prosciugò) il mare con forte vento da Oriente". Il rebus
formato da queste 3 lettere, in relazione alla loro origine, dà
l'immagine della concordia sociale e suggerisce l'idea che questa
Energia aiuti a trovare, e a prendere, il buono che esiste in ogni
cosa, anche in quelle dove è più difficile vederlo. La sua grazia
concede dunque, anche nelle condizioni più difficili, la capacità
di vivere (interpr. Muller-Baudat).
Qualità di Hahasiah e
ostacoli dall'energia "avversaria"
Le qualità che
sviluppa Hahasiah sono saggezza e amore per il prossimo; concede
comprensione del principio di causa e d'effetto che permette di
guarire, amore radioso, tolleranza e fiducia. Dispensa animo nobile
ed elevato verso le cose dello Spirito; vocazione per la medicina e
la ricerca scientifica. Dona protezione dai bugiardi. L’Angelo
dell’Abisso a lui contrario si chiama Gilarion e rappresenta il
materialismo eccessivo. Causa confusione, mancanza di discernimento,
presunzione, certezze eccessive o dubbio, disillusione, mancanza di
fiducia, gelosia, rancori. Ispira i ciarlatani e tutti coloro che
ingannano il prossimo promettendo cose assurde e incredibili.
Meditazione associata al Nome: nessuna colpa
La
meditazione associata a Hahasiah si chiama "nessuna colpa".
Secondo la kabbalah non esistono fatti senza senso, dunque nemmeno
vincitori o "vittime" a causa dei capricci di un fato
insensato. E' per noi incomprensibile l'esistenza del male, ma
secondo la visione di insieme che non riusciamo ad avere anche ogni
male che si verifica è un atto necessario, in un'infinita rete di
correlazioni di cui vediamo solo un'infinitesima parte, e rappresenta
un'esperienza volta a condurre fuori da un labirinto. Anche ogni
nostro atto contro gli altri, al di là delle nostre intenzioni, deve
avvenire e ha uno scopo. Tuttavia deve essere nostro intendimento e
capacità non causare mai dolore a nessuno. Se ci è capitato, e ne
siamo pentiti, la sofferenza che proviamo per averlo fatto deve
liberarci e non imprigionarci, dobbiamo divenire coscienti che il
nostro pentimento ci restituisce la condizione spirituale precedente
a ogni trasgressione. Meditazione • Ora, concentrando la tua
visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare
ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal
suo significato, pronuncia questa intenzione: per l'enegia di questo
Nome chiedo alla Luce di scaricare tutti i miei difetti. La forza
chiamata "pentimento" emenda i miei pesi spirituali e
indebolisce nella mia natura ogni lato oscuro.
Esortazione
angelica
Hahasiah esorta a trovare in se stessi la bontà e la
fiducia per metterla in pratica, senza mai arrendersi a sconforto e
recriminazioni. Invita a cercare sempre connessione con la sua
energia per attingere le grandissime risorse che sempre esistono in
noi, anche quando ci appaiono esaurite.
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