
E pensare che potrebbero avere tutto: i Phuwiy’el dispongono di enormi doti e nulla impedisce loro di riuscire in ogni campo. «Ma perché?» si domandano. «A che scopo?» E rischiano di esitare sempre tra essere e non essere, come Amleto nel suo monologo. L’amarezza può diventare sconforto, e allora altro che Marlene Dietrich! Appaiono chiusi e incerti, votati all’esclusione e alla sconfitta, le loro labbra balbettano: il Phuwiy’el Paolo Villaggio ha interpretato appunto questa variante nei suoi personaggi famosissimi, Fantozzi in particolare. Oppure sprofondano in un solitario pessimismo, alla maniera d’un Giovanni Pascoli, Phuwiy’el anche lui, tanto innamorato delle ferite che il mondo gli aveva inferto. O ancora, quando l’amarezza vuol farsi valere e magari prendersi rivincite sul mondo deprimente, possono mostrarsi presuntuosi e scostanti, e squadrarvi dall’alto in basso, come delusi a priori da voi e da chiunque.
Sono, queste, tendenze quasi irresistibili nei Phuwiy’el: ma è bene che facciano leva su quel quasi, e si impegnino a trasformarle. Le potranno volgere fruttuosamente nel loro contrario, in particolar modo se decidono di specializzarsi in una qualunque attività che riguardi il viso, la voce e più in generale l’espressione, e più in generale ancora la bellezza; oppure la bocca, i denti, l’alimentazione. Proprio le difficoltà che i Phuwiy’el hanno dovuto affrontare fin da piccoli nel rapporto con gli altri, forniscono loro competenze di prim’ordine per la professione, per esempio, di esperto della comunicazione: dal docente in una scuola di giornalismo, di canto, di recitazione, al logopedista, all’otorinolaringoiatra. La loro bellezza interiore può ispirarli potentemente in tutti i campi legati all’estetica. E quanto ai denti e alla nutrizione un famosissimo Phuwiy’el fu Louis Pasteur, che introdusse nella conservazione dei cibi il processo che da lui prese il nome; e scoprì anche l’antidoto per la rabbia, trasmessa, com’è noto, dai morsi. Le predisposizioni puwieliane favoriscono, infatti, anche lo studio dell’immunologia, dell’epidemiologia, della prevenzione: di tutte quelle scienze e tecniche, insomma, che mirano a difendere l’organismo da ciò che nel mondo è infetto. I Phuwiy’el sono abbastanza generosi da potersi dedicare agli altri in questi campi, anche se, non avendo Energia Yod, sarà più prudente che preferiscano la ricerca alla pratica medica. Va notato inoltre che tra i pericoli che minacciano la loro salute, proprio le infezioni sono al primo posto: dunque, quanto più sapranno sull’argomento, tanto più robuste saranno anche le loro difese in quella direzione.
Se poi dovesse capitare loro di entrare a far parte di una reggia o qualcosa di simile, con l’indole regale che hanno vi si troverebbero perfettamente a loro agio: non tengono alla carriera, come dicevo, ma potrebbero incontrare un compagno che abbia una carica di grande rilievo, e come consiglieri e ispiratori darebbero il meglio di sé (nel suggerire a fior di labbra), specialmente se ciò che il loro partner dirige contribuisce a migliorare l’aspetto e il livello culturale della gente. Madame de Pompadour era una Phuwiy’el, e non solo fu utilissima a Luigi XV, ma seppe volgere la reggia in favore degli illuministi, ancora mansueti a quell’epoca. Non che si aspettino, i Phuwiy’el, che il mondo cambi davvero: il loro compito è e sarà sempre quello di rappresentare, o perlomeno di custodire in se stessi, un grado del sublime che la restante umanità non raggiunge ancora; ma, certamente, più lo faranno sapere in giro e meglio sarà per loro e per tutti.
Da Igor Sibaldi - Libro degli Angeli
Da Igor Sibaldi - Libro degli Angeli
Poyel, o Phuwiy’el, è il 56esimo Soffio e l'ottavo raggio angelico nel Coro venusiano degli Angeli Principati, nel quale amministra le energie della Luna. Il suo elemento è la Terra; ha domicilio Zodiacale dal 5°al 10° del Capricorno ed è l'Angelo Custode dei nati dal 27 al 31 dicembre. I sei Angeli Custodi del Capricorno sono potenze che collettivamente fanno dei loro nati individui seri, dotati di pazienza e senso di responsabilità. Si tratta inoltre di persone ambiziose in senso positivo, in grado si portare a buon fine i loro progetti con silenziosa ponderazione.
Il nome di Poyel significa “Dio che sostiene l'Universo"
Il dono dispensato da Poyel è l'insieme costituito da TALENTO, FORTUNA e MODESTIA.
Questo angelo è considerato latore dei doni della Provvidenza: domina sulla fortuna, la speranza e l'ottimismo. Poyel concretizza le energie della Luna, le forze inconsce che formano le immagini della nostra interiorità, ed è l'Angelo più generoso e seducente, assegnato a coloro che ne hanno meritato la guida agendo bene nelle vite precedenti. Egli offre ai suoi protetti i doni più preziosi, recando in sé le energie di Venere (Bellezza e Salute), di Urano (Amore) e di Giove (Abbondanza e Potere). Tutto questo è offerto a queste anime perché esse possano proiettarlo all'esterno, facendo partecipi gli altri della loro piena realizzazione. Secondo Haziel questo Angelo elargisce a pioggia un’autentica profluvio di ricchezze, bellezza e armonia, tramite la fonte ineffabile dei nostri sentimenti; egli d'altronde ha il compito di sbloccare sentimenti cosmici, per metterli a disposizione dell’individuo. Questi pertanto sarà educato, raffinato, compito, non per costrizione o formazione, bensì per un suo modo di essere innato (...); darà prova di notevole perizia in tutte le attività nelle quali i sentimenti costituiscono un fattore di portata determinante; sarebbe errato, tuttavia, parlare in termini di vocazione, giacché la Volontà del soggetto sarà in qualche misura orientata dalla forza dell’amore irraggiata da un Angelo mirabile quale è Poyel.
Ma, aggiunge, l'azione dell'angelo potrà essere ritardata da qualche attaccamento che àncora la persona al mondo interiore delle sue radici o dell'infanzia; soprattutto alla madre, a cui questi nati potranno rivolgere un amore così intenso da creare un ostacolo all'aprirsi verso l'esterno, all'amore adulto. La preghiera a Poyel è lo strumento in grado di sbloccare questi sentimenti. Secondo Sibaldi questo blocco si può anche descrivere come una paura di affrontare la bruttezza del mondo, e rappresenta invece lo sprone a guardare più profondamente in se stessi.
Ma, aggiunge, l'azione dell'angelo potrà essere ritardata da qualche attaccamento che àncora la persona al mondo interiore delle sue radici o dell'infanzia; soprattutto alla madre, a cui questi nati potranno rivolgere un amore così intenso da creare un ostacolo all'aprirsi verso l'esterno, all'amore adulto. La preghiera a Poyel è lo strumento in grado di sbloccare questi sentimenti. Secondo Sibaldi questo blocco si può anche descrivere come una paura di affrontare la bruttezza del mondo, e rappresenta invece lo sprone a guardare più profondamente in se stessi.
Qualità di Poyel e ostacoli dall'energia "avversaria"
Le qualità che sviluppa Poyel sono tutte quelle derivate dalla modestia e dalla moderazione; semplicità, sicurezza, una consapevolezza dei propri limiti, l'umiltà capace di espandere la conoscenza e andare in aiuto agli altri. Dona la capacità di dominare i propri lati oscuri; elargisce buonumore, ottimismo, allegria; carattere conciliante, portatore di pace e tranquillità. Concede amore, salute, ricchezza, erudizione, senso dell'umorismo. L’Angelo dell’Abisso a lui contrario si chiama Igurim e rappresenta il blocco, l'immobilità. Causa orgoglio, ambizione smisurata, noncuranza, pessimismo, paura; situazioni bloccate.
Meditazione associata al Nome: dissipare la rabbia
La meditazione associata a Poyel si chiama “dissipare la rabbia". Secondo la Kabbalah, infatti, questo Nome fornisce lo strumento meditativo più efficace per liberarsi di riferimenti, persone o situazioni che, come idoli che incatenano, dominano il nostro comportamento facendoci sentire compressi. Meditazione • Ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione: invocando il potere di questo nome rimuovo il potere e il fascino degli idoli che controllano il mondo. Dal mio cuore purificato dalla rabbia ora sgorgano la mia felicità e la pace della mente.
Esortazione angelica
Esortazione angelica
Poyel esorta a rendere partecipi gli altri e il mondo delle proprie ricchezze interiori: a cercare in sè le forze inesauribili che scaturiscono dalla fiducia e dall'amore e a effonderle, in azioni e parole nel mondo, come fa la fonte che dona la propria acqua.
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