giovedì 26 settembre 2013

il cacciatore e il pescecane

C'era una volta un cacciatore che si recò nei boschi a caccia di prede sempre più grandi; era un ottimo stratega, le sue prede quasi erano contente di cadere nelle trappole che il cacciatore preparava lungo il suo cammino; un giorno durante una battuta fu preso da una profonda crisi, depose ogni arma che aveva con se, e prese il suo nuovo percorso nel senso contrario; nella foresta dove abitualmente lo stesso si recava in cerca di preda, avvenne un insolito evento; ogni animale presente nella foresta, era solito percepirne l'arrivo e ne seguivamo ogni suo meticoloso spostamento, studiando ogni sua strategia sempre messa appunto in modi impeccabili; alcuni animali, tra cui un giaguaro, un gufo ed un serpente, rimasero increduli, ma percepivano che nel cuore del cacciatore stava avvenendo qualcosa di magico, ma qualcosa di insolito, e vollero seguirlo.
Il cacciatore iniziò il suo cammino in una direzione esattamente opposta a quella percorsa fino a quel momento, sapeva in cuor suo che voleva cacciare per uscire dalla fiera, c'era qualcosa dentro di lui che lo spingeva ad uscire ma non sapeva il come; sapeva che era spiato dai tre animali che ne seguivano ogni suo spostamento ed era nello stesso momento attento ad un loro improvviso attacco.
Si spinse così tanto nel suo cammino, fino a quando giunse sull'oceano.
Li dovette usare ogni mezzo che aveva per poter costruire un mezzo che gli consentisse non solo di attraversare la vastità delle acque imponenti ma che avrebbe comunque dovuto badare ai suoi misteriosi alleati che lo seguivano in ogni sua azione.
Durante la sua avventura in mare, ebbe una sorta di intuizione: voleva incontrare un pesce cane.
Dopo diversi giorni di navigazione vide da lontano un esemplare enorme, si tuffo ed inizio a spingersi quanto più vicino possibile per notare i movimenti del pescecane.
Ciò che più lo colpì fu l'atteggiamento del pesce cane, vide che azzannava le sue prede, senza l'intento di volerle uccidere, vide che si avvicinava fulmineo sferrava l'attacco verso le prede, strappando un pezzo della loro carne; ciò che lo colpì fu il fatto che il grande pesce cane, non lo faceva per fame, e neanche per volere provocare danno alla preda, attaccava e basta, non si sa se era per la fame, per la paura, o per un altra motivazione.
Al pescecane non interessava neanche il sapore della carne che ogni volta strappava dalla sue prede.
Il cacciatore, sapeva che dietro a quel gesto di nascondevano alcuni segreti e..............

Associazione culturale 21 grammi


Per coloro che sono a Roma o nelle vicinanze vi segnalo una scuola per l'approccio al teatro all'interno del sito troverete le info e i contatti


L'Associazone Culturale "21Grammi" nasce dall'esigenza di promuovere  il TEATRO, il CINEMA, in primis, e tutte le altre forme di spettacolo, danza, canto etc, e la loro cultura, verso la totalità del pubblico. Tenendo ben presente questo scopo, i fini associativi sono: lo studio e la pratica (corsi , stages, laboratori teatrali e cinematografici, scrittura creativa etc, tramite metodi quali; Stanislavskij,Strasberg, Costa, Stainer etc,) l'approfondimento in forma collettiva, la rappresentazione 
di opere teatrali, realizzazione di cortometraggi e lungometraggi, unendo ed integrando anche gli eventuali strumenti artistici complementari al teatro e al cinema già esistenti o di nuova evoluzione.
Osservando il mondo dello spettacolo e non solo, con le sue esigenze di professionalità, 21 Grammi, si apre al mondo della creazione, realizzazione e montaggio video di Show Reel, per attori, presentatori, liberi professionisti, e quanti desiderano avere del materiale video, atto a sottolineare la bravura dell'artista.
Teatro Azienda.
La vita è un grande palcoscenico dove ognuno recita la sua parte.
Il mezzo teatro come veicolo sociale è stato ed è fortissimo, non a caso il potere ha sempre cercato di servirsene. Se il Teatro è formato da persone che usando delle tecniche, diventano credibili in una finzione scenica trasformando un sogno in realtà, con la capacità di veicolare, formare, far riflettere, istruire grandi masse, etc,  raggiungendo obiettivi insperati. Perché, non formarsi anche con queste tecniche per essere credibili all'interno di un'azienda, per poi dirigere, comunicare, stimolare, produrre, avere prestigio e guadagnare, sempre nel rispetto dei ruoli?
Da anni, ormai, il teatro si è aperto alla formazione aziendale, con risultati eccellenti.
L'arte del teatro come arte formativa per le aziende, una metodologia che grazie al "Gioco, alla Libertà creativa individuale, all'ensamble, cioè l'importanza del gruppo etc" rende coscienti i partecipanti delle proprie potenzialità da mettere a disposizione per la crescita aziendale, restando in armonia con i principi della stessa. Un gioco fatto di regole si divertenti ma serie allo stesso tempo, per raggiungere l'obiettivo. 
Il teatro aiuta in modo efficace, rispetto a tanti altri metodi di formazione classica e obsoleta, a risolvere problemi quali: la leadership, lo staff, la comunicazione, 
coinvolgimento e motivazioni, problem solving, public speaking etc.
"21 Grammi", nasce dall'unione di diverse professionalita, del mondo dello spettacolo, (attori, sceneggiatori, registi, scenografi, musicisti, etc) che mettono in sieme la loro Esperienza con quella  di professionisti del mondo aziendale (managers, imprenditori, formatori, psicologi,etc.)
I rappresentanti di 21 Grammi sono:
 Maurizia Grossi link
Giuseppe Oppedisano link

mercoledì 25 settembre 2013

Quando il diluvio è la tempesta che ognuno cerca


La storia del Diluvio,dal punto di vista teologico, è nota a tutti:un giorno Dio decise di distruggere la Terra e di salvare un uomo solo,Noè,insieme alla sua famiglia.Gli consigliò di costruirsi un'Arca di dimensioni opportune,e gli chiese di dare un passaggio a una coppia di esemplari di ogni specie vivente. Noè obbedì e quando fu tutto pronto,cominciò a piovere.
La domanda sorge spontanea: perchè distruggere tutto?Perchè salvare solo un uomo e la sua famiglia? La domanda da porsi invece è: a chi si rivolge questa storia sacra? E la risposta è: a Te,se sai ascoltarla. Tutte le storie sacre sono chiamate così non perchè qualche autorità religiosa le ha dichiarate tali,ma perchè hanno la caratteristica di rivolgersi sempre direttamente a chi le ascolta,e di parlargli di qualcosa che lo riguarda da vicino. In questo,non sono diverse da tutte le altre cose che ci circondano:tutto,sempre,parla con noi e ci spiega,ci insegna,ci consiglia,se sappiamo accorgercene.
Un'altra utile domanda da porsi davanti ad una storia sacra è:quando si rivolge a me? E la risposta è semplice:adesso. I veri teologi non sono naturalmente di questo parere. Ci raccontano che sono storie molto antiche,scritte per persone di altre epoche e che come tali si debbano considerare dal punto di vista oggettivo. Invece è facile verificare il contrario. Basta che ci guardiamo intorno e dentro. Non parlo della Siria o dei frequenti terremoti o dello scioglimento dei ghiacci,,che potrebbero far pensare effettivamente all'imminenza di un Diluvio più imbarazzante di quello di Noè. Parlo del Diluvio mentale,più immediato e tangibile, a cui l'uomo è esposto oggi.,e da cui un gran numero di persone è già profondamente sommerso. Il Diluvio del conformismo,della banalità non è meno mortale di quanto lo fosse quello di cui parla la Bibbia. Anche oggi il rischio di non esistere più,di essere solo massa fluttuante,è urgente e evidente,per quanto tutto lasci pensare che siano gli uomini stessi a volerlo,più che Dio.Noè quella volta ebbe l'Arca:e noi? O meglio: e IO ?
Infatti Noè non si preoccupò degli altri uomini:ciò può non fare un buon effetto inizialmente,ma è importante sviluppare questo concetto di salvezza individuale. Considerare,cioè,la storia del Diluvio,non dal punto di vista oggettivo,ma soggettivo.Sul contrasto tra questi due punti di vista si giocano tutte le questioni più importanti della nostra vita.

lunedì 23 settembre 2013

37.'ANiY'eL ( dal 24 alla mattina del 29 Settembre)

'ANiY'eL Sibaldi
'ANiY'eL ( dal 24 alla mattina del 29 Settembre) L'Angelo dell'io,Aniel, o ’Aniy’el, è il 37esimo Soffio e il quinto raggio angelico nel Coro marziano degli Angeli Potestà, il nome Aniel significa "Dio delle Virtù"

אני ('ANiY) in ebraico significa "io", è l'io in ebraico antico significa:
- La capacità (א)
- di produrre (נ)
- immagini (י)

In occidente l'io è un concetto vago, proprio perchè si crede che dicendo io , uno stia identificando la totalità di se stesso.
Per gli antichi invece l'io è solo una delle nostre facoltà psichiche: quella che forma rappresentazioni di ciò che sappiamo e sperimentiamo, e le tiene in archivio, come fossero foto o filmati.
Ne deriva che uno è molto più grande del proprio io e che le nostre facoltà ( pensiero, sentimento,intuizione, sensazione) hanno caratteristiche differenti da quelle dell'io.
Probabilmente queste facoltà percepiscono e usano anche lo spazio e il tempo diversamente da come l'io riesce a rappresentarli, e giungono in modi diversi da quelle dell'io.
In attesa che i filosofi e gli psicologi ne prendano atto, possiamo vedere che effetto fa essere più del nostro io.
È sufficiente cominciare a dire non: il mio io crede varie cose, ma il pensiero, il sentimento, l'intuizione è il sogno, in me, stanno scoprendo che....
ANiYe'eL, in questa situazione è un angelo veramente provvidenziale, i suoi protetti, provano nettissima la sensazione, che il loro io, sia poca cosa, e che la loro vita possa esprimere contenuti ben maggiori di quelli inquadrabili nel piccolo io "radar" anche se non sanno bene che cosa, in loro, contenga quei contenuti: l'anima? lo spirito?
Ciò che conta è che ognuno di noi, sia in realtà, molto più di ciò che il nostro 'ANiY sa di essere, di sapere, di potere....
Tra i nati vi fu Francesco D'Assisi ( che pare sia nato il 26 Settembre) e davvero sarebbe difficile trovare, in Europa, una mente che abbia colto così precisamente le contraddizioni, le oppressioni, l'essere bestie della CSC, e abbia ampliato talmente il suo Io, da riuscire a trasmettere le sue intuizioni sottoforma di meravigliose immagini di poesia e bontà


E' l'Angelo dei nati dal 24 al 29 settembre:la prima lettera è Aleph,simbolo dell'unità,del principio,della potenzialità,di un'immensa energia ancora da utilizzare (la carta numero 1 dei Tarocchi è il Bagatto,che esprime esattamente questo).L'ultima sillaba è 'El,cioè Elohiym,il Dio creatore,da contrapporre a Yahweh,il Dio custode e legislatore della Creazione:tutti gli Angeli finiscono o per 'El o per Yah. I primi hanno per caratteristiche generali la concretezza,la voglia di costruire,i secondi hanno invece la voglia di esplorare,comprendere,superare ciò che già esiste.
Quando parlo di Dio creatore intendo il divenire,il giungere sempre oltre,in ogni nostra possibile direzione,non certo un vecchio dalla barba bianca:in questo contesto,non credere in Dio è come non credere nell'esistenza dell'aria,mentre credere non ha alcuna importanza,è del tutto superfluo,dato che ti accorgi palesemente che c'è,non appena ci fai caso:è quella parte di te che viene dopo,la tua via che aspetta che tu la scopra e la percorra,le tue prossime cose da fare,le opportunità,ciò che conoscerai e scoprirai,questo è ciò che crea il tuo mondo.
Ne consegue che i protetti di 'Aniy'el (= La mia energia diventa reale quando si vede) saranno tipi fondamentalmente pratici e inventivi,metteranno sempre il loro Io davanti a tutto e tutti,e se capiranno che il loro Io è solo una parte delle loro facoltà psichiche,se applicheranno la massima socratica del "io so di non sapere",cioè mi accorgo che il mio Io capisce molto meno della mia parte restante,fatta di intuizione,di sensazione,di pensiero,di sentimento,di sogno,allora sarà difficile fermarli nella loro creazione di cose nuove e bellissime,per loro e soprattutto per gli altri. Come l'Aniy'el S. Francesco d'Assisi (26 settembre 1182).

Questo è un Angelo che non ha distinzione tra la prima e la seconda parte della vita, il loro Angelo è come se significasse Io ele, sono persone nate per stare al centro dell'attenzione, e sviluppano fina da piccoli le abilità per stare al centro dell'attenzione, e riescono a vedere quello che gli altri vedono, manipolano gli elementi della vita quotidiana, parlano chiaro, grandi conoscitori del loro tempo, soprattutto dell'elemento massa del loro tempo, amanti della statistica e delle grandi corrente delle opinioni; sono versatili, perchè sono pronti ad assumere diversi ruoli sono in tal caso ogni ruolo con ogni persona; la capacità di assumere tanti volti può essere scambiata per un osservatore come una possibilità a mentire, ( in un certo senso si) se io sono con un particolare aspetto da una parte e lo cambio di continuo chiunque direbbe questo è un ipocrita, da dentro è creatività, si plasma con quello che gli altri vogliono vedere, se la maggioranza cambia cambia anche lui, ovviamente devono essere volti attraenti.
Gli ANiY'eL che non riescono a realizzarsi non devono incolpare l'esterno e qualcosa che hanno dentro di loro, sono ottimi attori; l'attore di Superman ne è un esempio che si conforma pienamente in questo Angelo.
Lui esiste per essere amato dalle masse, e per la loro molto originalità, ma essere molto originali comporta essere non popolari, Caravaggio ne è un esempio, ciò può rendere queste persone un po tristi, perché contrasta con la loro parte egoica.

Il dono dispensato da Aniel è la PERCEZIONE RIVELATRICE.
Si dice che Aniel rafforza nei suoi protetti la Volontà, rappresentata appunto dalle energie del Sole, facendo di loro persone determinate, volitive e integre. L'energia di Marte si manifesterà invece nella Coscienza (governata dal Sole), eliminndo gli errori passati (e il male che ne deriva) e dando all'individuo un carattere equilibrato, privo di aggressività. Dice Haziel che Aniel è l'Angelo chiamato a renderci intelligibile il Disegno Divino. Tuttavia è impossibile apprendere alcunché senza fatica e la caratteristica di Aniel, strettamente legato alla severità dell'Arcangelo del suo Coro, è proprio guidare all'evoluzione attraverso le esperienze e la fatica. Aniel, dunque, mira a farci compiere un lavoro da noi precedentemente omesso; un esito a cui ci spinge la sua discreta insistenza; e allo stesso tempo se invocato corre in nostro aiuto. Tramite Aniel il Messaggio Divino ci penetrerà intensamente o meglio, ne prenderemo nitida coscienza qualora ce ne fossimo parzialmente scordati. L'Azione di Aniel arreca al Mondo un numero ingente di persone dotate di grande energia, che in modo fermo e deciso dispiegano la loro Volontà in seno alla compagine sociale.  Aniel è in effetti anche l'Angelo delle grandi potenzialità; con il suo aiuto i suoi protetti potranno raggiungere la celebrità attraverso il lavoro in qualunque campo; domina sulle scienze, rivela i segreti della natura, ispira le mediazioni e le intuizioni dei saggi e porta la vittoria, liberando da avversità e nemici. Infine è portatore di Amore, e spesso conduce i suoi nati a trovare l'amore proprio nell'ambito del lavoro. Secondo la Tradizione si invoca Aniel anche per vedere oltre le cose e nel futuro.  Viene chiamato anche "Dio Rivelatore" in quanto, per aiutarci a realizzare i nostri sogni, può farci scoprire tesori nascosti, anche di tipo materiale. L'oro e il denaro stesso, infatti, se usati per il Bene sono anch'essi una sorta di "luce condensata" che, utilizzata per realizzare un progetto elevato, consente di agire con maggior efficacia e facilità.

Qualità di Aniel e ostacoli dall'energia "avversaria"
Aniel dona coraggio, carattere pragmatico, inventivo e deciso; rettitudine, pensieri proficui ed elevati. L'angelo a lui contrario si chiama Bubanah e rappresenta le difficoltà che perdurano. Ispira i ciarlatani e coloro che vivono ingannando il prossimo, instillando nelle persone la paura di cambiare, l'inganno, il vaniloquio; causa difficoltà economiche e ostacoli duraturi, che sembra impossibile rimuovere. 
Meditazione associata al Nome
La meditazione associata a Aniel si chiama  "il quadro generale". Secondo la Kabbalah, infatti, questo Nome fornisce lo strumento meditativo più efficace ad attingere la visione di insieme, andare oltre l'impressione superficiale e ristretta. In altre parole, se vogliamo cogliere il vero senso della vita, queste lettere ci danno la visione che consente di comprendere le benedizioni che si celano proprio negli ostacoli e nelle sfide che affrontiamo. Meditazione • Ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione: Questo nome eleva la mia percezione degli effetti a lungo termine di tutte le mie azioni. Attingo la capacità di vedere le sfide spirituali in ogni momento, prima ancora che esse divengano fondamento di caos e di crisi.


Esortazione angelica
Aniel esorta a coniugare e ad armonizzare fra loro sentimento e ragione per dare la massima efficacia alla propria azione nel mondo volta a diffondere verità e comprensione delle leggi cosmiche.  





sabato 21 settembre 2013

L'equinozio d'autunno

arriva l'Equinozio d'Autunno, Mabon, la prima delle Festività del semestre oscuro.
Nel tempo dei Misteri Eleusini l'equinozio d'autunno era il momento della discesa di Persefone nell'Ade e del dolore di Demetra.
La separazione tra innamorati (o quella tra madre e figlia) è uno dei temi dominanti di questo sabbat.
Dopo aver sacrificato la propria essenza vitale alla Madre Terra, il Dio si trova ora alle soglie degli Inferi diventando il simbolo del passaggio dalla vita alla morte.
Sacrificandosi in lei, egli impregna il suo grembo della propria essenza e si trattiene dentro di lei come promessa, poiché egli è la vita.

Nell'antica tradizione, durante questo periodo di "incubazione" il Dio viene chiamato Mabon - figlio della Madre - dall'autunno sino alla Dodicesima Notte, ovvero il 6 di Gennaio.

Mabon (" Grande Figlio ") è un Dio gallese. Era un grande cacciatore con un agile cavallo e uno splendido cane da caccia. Probabilmente è la mitologizzazione di un grande condottiero del tempo. Mabon fu rapito dalla madre, Modron (Grande Madre), quando aveva solo tre giorni, ma fu salvato da Re Artù (altre leggende raccontano che fu salvato da un gufo, un'aquila ed un salmone). Durante questo tempo, Mabon vive, prigioniero felice, nel mondo magico di Modron -- il suo grembo. Grazie a ciò egli può rinascere.
La luce di Mabon è stata portata nel mondo, raccogliendo la forza e la saggezza, in maniera tale da trasformarsi in un nuovo seme.
In questo senso, Mabon è la controparte maschile di Persefone, nonchè il principio maschile fertilizzante. Modron invece corrisponde a Demetra.

Mabon è la festività dell'equinozio, il giorno che si trova a metà fra i due solstizi; è un tempo di equilibrio, quando luce e buio sono uguali e astronomicamente dà inizio all'autunno.
È celebrato alla fine del periodo più faticoso dell'anno in cui viene effettuato il secondo raccolto.
Il ciclo produttivo e riproduttivo è concluso, le foglie cominciano ad ingiallire e gli animali iniziano a fare provviste in previsione dell'arrivo dei mesi freddi.
Generalmente inizia il periodo della caccia. Molte specie migratorie - come le rondini - avviano il loro lungo viaggio verso sud.
Il cigno è l'uccello dell'Equinozio in quanto simbolo dell'immortalità dell'anima e guida dei morti nell'aldilà.

E' tempo di bilanci: abbiamo sotto gli occhi ciò che abbiamo seminato durante l'anno, e possiamo constatare quali frutti abbiamo raccolto.
In occasione di questo periodo e dell'aratura dei campi erano effettuati un gran numero di riti locali e regionali con il comune denominatore del ringraziamento e della supplice preghiera di mitezza per la difficile stagione in arrivo.

Il periodo dell'equinozio d'autunno veniva chiamato anche Michaelmas o Michael Supremo, il giorno dedicato all'arcangelo di fuoco e di luce alter-ego di Lucifero.
Il mese di settembre era anche il periodo in cui si svolgevano i Grandi Misteri di Eleusi, basati sul simbolismo del grano.
Inoltre è il tempo per la fabbricazione del vino, dalla raccolta delle uve alla pigiatura e sino alla sua chiusura nel buio delle botti.
Il processo della fermentazione delle uve avveniva con procedure che un tempo venivano accompagnate da rituali ben specifici ed era visto come simbolo della trasformazione spirituale che ha luogo durante le iniziazioni e i riti misterici, nel buio dei santuari sotterranei.
Mabon va vista in effetti come una festa iniziatica, rivolta alla ricerca di un nuovo livello di consapevolezza.
E' tempo di volgersi all'interiorità: nella parte declinante della Ruota dell'Anno si viaggia dentro noi stessi, entriamo nel tempo del buio per riflettere sui misteri della trasformazione attraverso la morte.


( pubblicato da prahalad.it)

Bambini

"Nelle lingue antecedenti la scrittura, la stessa parola esprimeva spesso coppie di opposti, come luce e buio. E' difficile per noi immaginare una cosa del genere. Luce e buio, alto e basso, freddo e caldo...nella medesima parola. Eppure ciò accadeva in antico Egitto come in qualsiasi altra civiltà primordiale. E’ altrettanto difficile per noi collegare il concetto di civiltà all'idea di una lingua senza scrittura, come se tale concetto, non appesantito dalla massa della parola scritta, fosse inconsistente come le idee dei bambini. I quali, appunto, non scrivono.
Ma dove eravamo?"
"

Vagabondi Spirituali o Ego Spirituale


Pitagora diceva: «Non chiamatemi Maestro. Anche io sono uno studente. Non chiamate nessun uomo Maestro. Il Maestro è in voi stessi».
La vita è come un lungo viaggio turistico,dove si visitano luoghi diversi e si spende tempo e denaro illudendosi di trovare risposte,ma in definitiva si aggiungono solo esperienze ad esperienze,conoscenze a conoscenze,con il rischio di non avere in realtà appreso nulla di come andava realmente vissuta.
L'apprendimento presuppone che prima bisogna disimparare,è necessario togliere,non aggiungere. L'unica cosa che serve realmente è guardarsi dentro,abbandonare l'ottica del turista e diventare l'archeologo della propria vita,calandosi senza timore nel profondo della propria coscienza.Bisogna uscire dall'ossessione per la conoscenza esteriore e interessarsi maggiormente del proprio essere interiore.
Qualcuno potrebbe obiettare:come si fa ad essere sicuri che il percorso spirituale che si sta percorrendo sia davvero quello giusto e non un autoinganno della mente? Beh,se non si vedono delle ombre lungo la strada,si sta sbagliando sicuramente strada. Vedere le ombre significa calarsi nei propri traumi,nei condizionamenti,nelle insicurezze,significa accettare quello che la vita ci ha riservato finora. Se si ha il coraggio di osservare e mettere a fuoco queste ombre che incontriamo lungo la strada,scompariranno. Quando invece non si incontrano,allora siamo in pericolo perchè cresce in noi l'illusione di aver compreso tutto.
Il vagabondo spirituale non ha una rotta precisa,non sa dove sta andando,non fa programmi. Vive costantemente in movimento,non fugge ma non si fa afferrare da nulla,non evade dalle sue responsabilità ma non si lascia manipolare da nessun obbligo.
In questo lungo viaggio alla ricerca di se stesso,il vagabondo spirituale innanzitutto si imbatte in ciò che non è,svelando le menzogne che lo riguardano.Ogni volta che guarda in faccia la propria ombra e si cala nei propri traumi,arriva più vicino alla verità.Solo dopo questo processo di svelamento sarà per lui possibile sapere chi è veramente. Ma ciò non significa illuminarsi,nè diventare maestri spirituali, essendo qualcosa di molto personale.
Non credo nell'utilità dei cosiddetti maestri spirituali:personalmente ne ho avuti parecchi  e ne ho anche adesso,ma è sempre stato un continuo abbandonare il maestro. Chiunque può essere un maestro per dieci minuti:svolti l'angolo,ti imbatti in qualcuno che che ti dice quattro sciocchezze e se lo ascolti è stato tuo maestro per cinque secondi. Però finisce lì,lo ringrazi e vai per la tua strada. Il problema è quando si diventa schiavi del maestro. La devozione per il maestro è malsana,è una psicopatologia perchè genera dipendenza,la cui radice proviene da una psiche sottomessa che ha bisogno di una figura dominante che la controlli e le dica cosa fare.E' un tema che ha a che vedere con l'autorità,con la figura del padre,con Dio,con la comodità di non farsi carico della propria vita.
Più che di maestro,parlerei di maestria.Essa è un fenomeno soggettivo,non oggettivo,perchè la maestria è dentro il discepolo,non dentro il maestro.Io non posso decidere di essere un maestro per qualcuno che non mi riconosce come tale,viceversa lo posso essere per chi ha deciso che io lo sia nonostante io non abbia fatto niente per esserlo. Avere fiducia in qualcun altro,riconoscendolo come proprio maestro, deve essere utile solo per trovare la fiducia in se stessi,per evolversi,che non significa migliorarsi (nessuno di noi è migliorabile) ma significa etimologicamente diventare sempre più complessi: e questo non è un bene nè un male ma una legge dell'Universo,che si trasforma continuamente in qualcosa di sempre più complesso.

venerdì 20 settembre 2013

Chi e cosa portiamo con noi durante il nostro viaggio chiamato vita


Forse è troppo egocentrico,crudele e duro da accettare,ma Dio parla a Noè e a lui solo:anche quando parla della moglie e dei figli,in realtà parla sempre di lui. La sposa rappresenta un simbolo,è ciò che ancora non sappiamo di noi,ciò che impareremo a scoprire della nostra anima,delle nostre capacità e che ci cambierà la vita via via che lo scopriamo e ci darà figli,farà nascere cioè nuovi aspetti di noi. Quanto alle coppie di animali,anch'esse sono simboliche,rappresentano l'immagine di tutto ciò che di vivo possiamo trovare nel nostro mondo.
Dunque l'equipaggio dell'arca siamo sempre e solo noi:ciò che sappiamo di noi,che sapremo e ciò che vale la pena di sapere di quello che ci circonda. In fondo,questa durezza è mitigata dall'idea che Noè non sia un vecchio fortunato di migliaia di anni fa,ma il simbolo di chiunque sappia essere se stesso.Non si può perder tempo a cercare di convincere gli altri. In periodi cupi come il nostro servono a far emergere in noi qualità,energie,desideri che non sapevamo ancora di avere. E la cosa più utile e importante da fare per la gente è non ignorare o trascurare queste qualtà,e continuare a crescere. Nessuno cambia in meglio la gente,più di chi si accorge dei cambiamenti che avvengono in lui. Non occorre spiegarli a parole,cercando di tradurli nei linguaggi degli altri:è sufficiente il tuo modo consueto di fare,che nel frattempo è cambiato,a risvegliare negli altri,con un inconsapevole sorriso,o una stretta di mano,o un modo di camminare,nuove possibilità evolutive,nuove verità.Ma attenzione,negli altri intesi come gente,non come "molti".per questi ultimi intendo coloro che ragionano con la testa altrui,e che non accettano ogni pensiero che non risulta corretto a chi è come loro. Possono avere ragione o sbagliare,ma in ogni caso nessuno di loro è mai veramente se stesso:se riescono in qualcosa,non sono loro a riuscire,ma solo le idee,le regole,le certezze a cui loro obbediscono. La "gente" è diversa:non ragiona,sente,e quindi ha sempre ragione,tranne quando cerca di capire ciò che sente,intuisce,perchè nonostante tutto utilizza la razionalità,come i molti.Hanno sentito la nostra energia positiva,ma cercano di darne una spiegazione logica,e si perdono,oppure intuiscono il male che altri tentano di trasmettergli per vampirizzarli,ma provano una semplice repulsione in tutto questo,e non vi pongono rimedio.
Ma tu non sei nè la gente nè i molti. Tu sei tu. E per esserlo occorre coraggio. E anche  generosità:perchè quanto più tu salvi la tua autenticità,tanto più puoi aiutare altri come te a svegliarsi e scoprire cosa valga la pena di salvare davvero.
"Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di pietre preziose:trovata una perla di grande valore,va,vende tutti i suoi averi e la compra" (Matteo 13,45-46)

giovedì 19 settembre 2013

L'Arca o la costruzione


Per costruirsi un'Arca bisogna sapere intanto cos'è:non è una barca,in latino "Arca" significa scrigno,niente a che fare con la nautica dunque. In più,nella Bibbia ebraica, ciò che Dio consigliava di costruire a Noè era una tebah,che vuol dire parola.Messa così,ne viene fuori tutta un'altra storia.
Se infatti un Dio ci consigliasse di costruirci una nostra "parola",un tuo linguaggio,per sottrarti al Diluvio,capiremmo benissimo qual'è il punto. Un linguaggio è un sistema di significati,un modo di intendere la realtà:"costruiscitene uno tuo" significa:non usare il linguaggio degli altri,comincia a domandarti qual'è il senso che dai solo tu alle cose,utilizza solo quelle parole che hanno un significato per te.
LAVORO,PROFESSIONE,STATO,POTERE,POLITICA,SESSO,ETA'....e altre parole del genere,molto importanti per molti,cominciamo a costruire la nostra Arca-linguaggio,portando le parole importanti solo per noi,e di cui conosciamo il vero significato e non spaventiamoci della diversità che in questo modo si verificherà tra noi e gli altri.L'Arca può essere solo la tua Arca,lo scrigno dei tuoi valori.Solo con quello puoi salvarti,perchè solo in quello trovi ciò che vale la pena di salvare."Voi adorate ciò che non conoscete:noi adoriamo ciò che conosciamo"(Giovanni 4,23).
Nella Bibbia troviamo inoltre le indicazioni numeriche sulla misura dell'Arca:ma in ebraico i numeri sono anche lettere, e da quelli indicati da Dio a Noè ne vengono fuori 3. SH (300)-N (50)-L (30)=SHANEL,cioè una parola magica,il cui significato è "la conoscenza delle cose fa salire verso l'alto",e per conoscenza,anche qui,si intende la tua conoscenza,il tuo modo di intendere le cose,non quello degli altri. Mi piace pensare che la famosa stilista francese Coco Chanel abbia utilizzato il suo pseudonimo in modo consapevole.
"I farisei gli avevano chiesto:ma allora quando verrà questo regno di Dio? Gesù rispose loro:l'avvento del regno non lo si può avvertire e perciò non si può dire-eccolo qui,oppure eccolo là-il regno di Dio infatti è dentro di voi" (Luca 17,20-21)

mercoledì 18 settembre 2013

36.MaNaDe'eL ( dal 19 al 23 Settembre)

MaNaDe'eL ( dal 19 al 23 Settembre) L'Angelo del centuplo oggi; Menadel, o Manade’el, è il 36esimo Soffio e il quarto raggio angelico nel Coro marziano degli Angeli Potestà; Il nome di Menadel significa “Dio adorabile".

פ (Me-) significa "da";
- כך (NeD) significa "muraglia":
e MaNaDe'eL è l'Angelo di chi dalla muraglia guarda fuori, ed esita ancora ad uscirne.
Nell'Esodo, Dio lasciò che gli ebrei attendessero a lungo, prima di costringere il faraone a lasciarli andare.
Le muraglie vanno osservate attentamente finché se ne è prigionieri, così che si possa riconoscerle sempre; hanno il brutto vizio di ricostruirsi di continuo, anche quando si è sicuri di averle superate e di marciare liberi verso qualche terra promessa.
Possono assumere forme innocue, ad esempio diventano facilmente muraglie il condominio, le pantofole vicino il letto , l'armadio; tutti oggetti rassicuranti e confortevoli,ma con i quali non solo abbiamo arredato la nostra casa, ma anche la nostra mente e il nostro animo.
Per abitudine selezioniamo in modo automatico i nostri pensieri, sentimenti, intuizioni, evitando di notare quelli che stonerebbero accanto agli altri oggetti che siamo abituati a vedere intorno; può capitare che siamo il calco dei nostri arredi.
Proprio allo scopo di emancipare gli "Io" da queste muraglie domestiche, vi è nella tradizione ebraica la festa di SWuKWoT, ovvero delle Capanne, e si celebra proprio nei primi di autunno.
Tra i rituali vi è la costruzione di una piccola capanna di rami, all'aperto, nella quale prendere il pasto e trascorrere un po di tempo. Non occorre essere ebrei per apprezzare il beneficio esistenziale di questa pratica.
L'energia Menadeliana richiede che stabiliamo una netta differenza tra abitare e vivere benché nella CSC siano sinonimi.
Perciò quando si ha voglia di cambiare vita è bene dire addio preventivamente a comodini, armadi e arredi vari.
A tal fine potreste celebrare anche voi la festa della capanna, come quando da bambini si giocava a costruirsi una capanna con le scatole di cartone in cortile: i bambini si intendono di rituali saltuari molto più degli adulti!
Oppure se siete mediativi sarà sufficiente riflettere su un passo del Vangelo ( Marco 10,19) in cui si garantisce che chi "lascia tutto" ottiene il " centuplo di tutto" e la cosidetta vita eterna.
Il centuplo è una ricompensa e il passo evangelico significa che il momento in cui ci si è sbarazzati delle muraglie quotidiane si comincia a percepire ogni cosa con un intensità tanto maggiore da apparire centuplicata.
Ciò avviene nella vita eterna, che non è la vita dopo la morte, bensì la vita al di fuori del pensiero della morte, ci si accorge di ciò perché solo una parte della nostra mente teme di morire.
Ed è questa parte che limita, sabota, le nostre scelte, che rimane aggrappata alle sue muraglie; ma se avete riconosciuto in voi questa parte paurosa, spostate l'attenzione e noterete che l'altra parte della mente è quella che ora sta leggendo, quella che sta "centuplicando la realtà dei caratteri tipografici, poiché li trasforma da semplici segni scuri in parole, significati, pensieri.
Eterna è nel senso più ampio perché ogni volta che cominci qualunque cosa ti interessa e nel farlo apri la tua attenzione, usi la tua energia, per ampliare la nostra parte eterna , cominciamo a centuplicare anche il valore delle cose che vediamo tutte intorno a noi, a coglierne la bellezza, la realtà, il senso, così che ci interessino tutte; in tal modo la paura del futuro lascerà il posto all'immensità del presente.

Mem indica l'elemento materno ma indica anche un confine chiuso e una porta di uscita, N è la lettera delle concretezza delle cose materiali, e D è la lettera del dare, dono.
Queste persone e questi avvenimenti ( 20 settembre la presa di roma) hanno nella prima parte della vita sono chiusi nella M ( ad esempio una famiglia oppressiva, un mestiere di massaia, un rapporto con il lavoro difficile e noioso) si fa sposare e si fa opprimere; scegli un lavoro in cui qualcunaltro guadagno, ed è legato da un suo rapporto avaro con le cose che ha ( le sue pantofole, il suo comodino, il portachiave, ecc); questo attaccamento che hanno con le loro cose li blocca non per tanto tempo, sono delle bombe ad orologeria, quando il loro coniuge, magari dopo tanto tempo passato insieme, arriva il momento che aprono la loro breccia e non si fermano più, scappano e non li trovate più, perché cominciano a volare alto, cominciano a moltiplicare le loro ricchezze; passano da massaia a distributore di ricchezze.
Da questo punto di vista il 20 settembre è una data molto Manadeliana, la breccia di Porta Pia; il manadel supera il suo muro..
Tra i MaNaDe'eL che hanno avuto successo c'è Sofia Loren,Stephen King; un altro è Umberto Bossi in gioventù cantante molto in Mem, molto chiuso e tutto ad un tratto il risveglio ( l'idea che Roma fosse il nemico).
Se conoscete qualche MaNaDe'el dite ai congiunti che non è una persona tranquilla, perché ad un certo punto apriranno la loro porta e....

Il dono dispensato da Menadel è il LAVORO.  
Per parlare di questo angelo Haziel prende spunto dall'osservare che sul piano spirituale Menadel è un gradino nella scala che conduce aChavakiah (l'Angelo del ritorno al Paradiso): anche sotto la sua guida, dunque, l'individuo è spinto a compiere un arduo lavoro di riflessione su se stesso. Secondo Haziel Menadel ispira soggezione anche ai mistici, perché è "il "caporeparto" della Fabbrica Divina, in quanto rappresentante del Capo stesso (in questo caso - in quanto nel suo Coro dispensa le energie di Marte, dell'Arcangelo Camael che lo dirige):spetta a lui indicarci il lavoro che dobbiamo svolgere. (...) Diciamo dunque che a noi spetta ricevere da lui (in quanto operai dell'Opera Divina) le disposizioni inerenti alle nostre mansioni. Egli ci indica in cosa consista il nostro nuovo lavoro, là dove nulla è ancora cominciato. I nati in questi giorni sono portati ad affrontare le difficili situazioni che si presentano negli esordi: per esempio lavorando in aziende appena create o creandone di nuove; comunque affrontando le difficoltà e le incertezze degli inizi. Nella loro vita la dimensione del lavoro sarà particolarmente importante: potrà essere la strada attraverso cui essi troveranno piena realizzazione, oppure proprio il terreno in cui si addenseranno gli ostacoli che li metteranno alla prova nella vita quotidiana, in qualche attività professionale complicata per intoppi di varia natura. Utile dunque ricordare che la Preghiera a Menadel risolve proprio le difficoltà inerenti al lavoro ed all'impiego

Qualità di Menadel e ostacoli dall'energia "avversaria"
Le qualità che sviluppa Menadel sono carattere disponibile, altruismo, amore verso gli altri; dona grandissima vitalità, potenti energie, vita lunga e felice, in cui il lavoro occuperà grandissimo spazio. Invocato dona mezzi di sussistenza appunto attraverso il lavoro, facilità di ottenere un impiego e sicurezza; liberazione dalla prigionia, dall'oppressione, da false accuse. Infine fa scoprire i beni smarriti o che sono stati rubati e offre il suo l’aiuto per far tornare gli esuli in patria.L’Angelo dell’Abisso a lui contrario si chiama Semlim e rappresenta il blocco e la mancanza di sostentamento. Crea impedimenti, blocca chi ha bisogno di libertà di movimento, aiuta a fuggire i colpevoli che devono rendere conto di colpe commesse. Causa inerzia per timore di conseguenze peggiori, accuse - anche ingiuste, licenziamenti, perdite di impiego, declino delle attività. 
Meditazione associata al Nome
La meditazione associata a Menadel si chiama chiama "assenza di paura" ed è volta a rimuovere le cause dei timori, non solo a cercare di tenerli sotto controllo. La vita non deve consistere nel convivere con l'ansia venendo a patti con il malessere tra un attacco e l'altro; o con le ragioni che ci fanno temere qualcosa. Bisogna invece tendere a una piena felicità ottenuta grazie a libertà completa e autentico appagamento. Secondo la Kabbalah questo Nome fornisce lo strumento meditativo più efficace per chi vuole raggiungere questo scopo, e non si accontenta di niente di meno. Meditazione • Ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione: per il potere di questo nome ora sorge in me il coraggio di combattere le mie paure. Cosa mi spaventa, e perché? affronto ogni timore proattivamente al livello del seme, lo estirpo alle radici e lo rimuovo definitivamente dal mio essere".
Esortazione angelica
Menadel esorta a cercare la liberazione lasciando cadere ogni paura, nella certezza di essere ripagati per le proprie sofferenze e le prove che ci si trova ad affrontare: il coraggio scaturirà dell'adesione al progetto del Bene in cui siamo sempre assistiti dalle forze spirituali.

MaNaDe'el Sibaldi


sabato 14 settembre 2013

35. KaWaQiYaH ( dalla sera del 13 al 18 Settembre)

KaWaQiYaH ( dalla sera del 13 al 18 Settembre) L'Angelo del Dominio. Chavakiah, o Chavaquiah, o Kavaquiah, o Kawaqiyah, è il 35esimo Soffio e il terzo raggio angelico nel Coro marziano degli Angeli Potestà, nel quale amministra le energie di Giove.

Il nome di Chavakiah significa “Dio che dà la Gioia"

Nel nome di KaWaQiYaH compaiono le tre lettere che nell'alfabeto ebraico indicano l'assenza di libertà:

כ ( K) : il controllo esercitato su qualcuno
ו ( W) : il nodo, il blocco
ק (Q) : il possesso, la forza che spezza, o che nasconde.

KaWaQiYaH è soltanto realista: rispecchia nel suo nome, la condizione che nella storia umana si presenta più di frequente. Tutte le civiltà, quale più quale meno, piegano, imbrigliano, aggiogano gli individui, ne controllano la volontà, e le spezzano se fa tanto di opporsi.
Alcuni vi si rassegnano pensando che qualche sacrificio è necessario per il cosiddetto Progresso: ma qualunque cosa intenda la parola Progresso, le sue KWQ impongono alla vita di ognuno un prezzo troppo alto.
La maggioranza sopportano l'oppressione ripetendosi che non c'è alternativa: che l'impulso alla K, alla W, alla Q è innato nell'uomo, e che la selezione naturale privilegia perciò sempre chi sa essere più Kawaqista di altri.
Qualsiasi civiltà può reggersi soltanto se assimila a se stessa ogni individuo: se lo addestra a autokawaqizzarsi a comprimersi, a opprimersi da sé. Questo è il primo punto della CSC per non avere intralci.
KaWaQiYaH richiama l'attenzione su questo fatto, e da millenni esorta a farne un punto di partenza: a trasformare l'oppressione in una specie di rampa di lancio.
Per decollare occorre solo che dentro di noi ci sia un carburante che cominci a trasformarsi in energia propulsiva.
Nelle nostre giornate cos'è che c'è l'ho impedisce?
Ciò che la maggior parte degli individui fa è lamentarsi, indignarsi e protestare, ma sono passatempi che la CSC concede volentieri ai suoi sudditi, perché sono valvole di sfogo della pressione interiore che accumulandosi oltre un certo limite, determinerebbe un esplosione.
Quelle valvole sono facili da manovrare.
I sudditi si affezionano, perché ne traggono sollievo, preferiscono non notare quanta disonestà ne venga. Perciò badano bene a non indignarsi mai più di tanto, così che la protesta risulti poi vana, e si risolva in un trionfo dell'oppressore di cui gli indignati diventano complici.
KaWaQiYaH, spiattellando agli uomini la realtà dell'oppressione, li richiama invece all'onestà. L'alternativa che propone è: puoi rimanere suddito della tua civiltà , oppure cambiare e lasciartela alle spalle; nel primo caso la tua energia verrà utilizzata dalla CSC, che sarà un atto di abnegazione, di devozione verso gli oppressori. Ti costerà la vita intera. 
Se invece decolli dalla rampa di lancio, avrai ancora meno ragione di brontolare: sarai talmente occupato a guidare, frenare, accelerare, a kawaqare la tua energia propulsiva, che non ti rimarrà tempo per le proteste contro l'andazzo della CSC.
Il mondo in cui sei nato non saprà cosa farsene di te in compenso ti troverai un enorme quantità di energia interiore: quella che prima alimentava i sistemi della tua auto-oppressione.
Hai idea di cosa potrai realizzare con la tua energia che avrai liberato?
" Se infili la testa nella bocca di un Leone , non puoi lamentarti se un giorno te la strappa con un morso"

La (K) indica la compressione, quando funzione in modo estroverso indica il controllo sugli altri; la seconda lettera vuol dire Nodo ( WAW) e poi abbiamo la Q che indica dominio.
I nostri KaWaQiYaH sono persone che hanno avuto in sorte l'impossibilità di aver trovato la propria strada, ma sono nati per cercarla...cercano e non trovano, non sono fatti per realizzare la proprio felicità; di solito si scelgono una famiglia che li porta a fermarsi il più possibile.
I KaWaQiYaH sono i più grandi psicologi di tutti gli Angeli sono esperti in ciò che è blocco, plagio e compressione, ( in questi giorni è nata Agata Christie) sono i massimi esperti di ogni blocco umano.
Sono bravissimi non solo nel descrivere i blocchi, ma anche nel tirarli fuori, hanno capacità di analisi, che parlare con loro è un piacere, non possono essere introversi perché altrimenti sarebbero perduti.
Sono dei cercatori, dice la legge Mosaica che la tribù di Levi, quella dei sacerdoti, non può avere terreni , perché sono dei cercatori, sono sempre in evoluzione; i KaWaQiYaH sono dei Leviti, non trovano gioia personale; la loro gioia deriva da ciò che riescono a risolvere negli altri, nei loro blocchi, frustrazioni, e qualsiasi anomalia umana che in qualche modo lo limiti.
Il KaWaQiYaH single che ascolta con attenzione i vostri problemi è una figura meravigliosa, invece coloro che parlano dei loro problemi a voi sono figure terribili; ma è facile convertirli, basta che gli chiedete come stò? e la loro risposta arriva molto fluente e ritornano subito alla loro natura.
Hanno problemi dicono i manuali di eredità, in qualche modo non riescono a ereditare quello che le generazioni precedenti sono riuscite a produrre, il loro rapporto con il passato è difficilissimo.
Viaggiatori perenni che a un certo punto di accorge di essere in rotta con il suo passato, la loro ricerca è infinita, per quello sono anche ottimi studiosi del passato

Il dono dispensato da Chavakiah è la RICONCILIAZIONE.  
Dice Haziel che Chavakiah incita a riconquistare il mitico Eden che siamo stati costretti a lasciare: per questo l' 'Io-morale' dei suoi nati "troverà possibile espressione in spedizioni benefiche attuate in aree pericolose". Essi, cioè, potranno trovarsi a doversi spendere a favore di persone problematiche o comunque in gravi difficoltà. Queste esperienze avranno lo scopo di far comprendere ai protetti da questo Angelo che devono procedere a una revisone interiore, compiere una sorta di viaggio in se stessi per conoscersi più a fondo. Invocandolo potranno ricevere un grande aiuto in questo percorso, ottenendo perdono dagli altri gioia di vivere in pace e in armonia con tutti, ma anche doni materiali attraverso lasciti ereditari. Con il suo aiuto potranno riconciliarsi con l'Unità e con i Principi Eterni, mentre nella vita quotidiana l'influenza dell'angelo si manifesterà attraverso le riconciliazioni, anche con persone dagli interessi opposti. La necessità di una riconciliazione potrà emergere in particolare, nella loro vita, come ostacoli sul piano dei rapporti familiari o di lavoro, dunque tema da esprimere proprio attraverso il lavoro o la famiglia. Potranno anche trovarsi a convivere o a lavorare in ambienti difficili o ostili (o che gli appariranno tali, e con i quali dovranno appunto riconciliarsi). E' attraverso l'esperienza di tali ostacoli che passerà la riconquista del loro "Paradiso perduto".
Secondo la Kabbalah, il codice dei 72 Nomi di Dio è celato nei tre versetti 19, 20 e 21 del capitolo 14 dell'Esodo (ciascuno composto da 72 lettere). Nel trigramma di questo Nome la lettera caph (palmo della mano) proviene da: "l'Angelo di Dio che stava davanti al campo di Israele si mosse e si mise dietro di loro" (Esodo 14, 19). La waw (gancio), da: "questa nube era tenebrosa da un lato, dall'altro rischiarava la notte" (Es. 14, 20). La qof (cruna dell'ago), da: "e l'Eterno ritirò il mare con forte vento da Oriente (l'Est)" (Es. 14, 21). Queste lettere, interpretate in relazione alle loro origini, danno l'immagine della relazione d'amore che conduce all'unione sessuale. Per questo Chavakiah è considerato anche l'angelo dell'unione amorosa, e - nel cammino spirituale - quello del ritorno al Paradiso. Questi segni ci dicono anche che Chavakiah aiuta ad armonizzare le nostre pulsioni più istintive, dunque la sua vibrazione orienta la passione sessuale.

Qualità di Chavakiah e ostacoli dall'energia "avversaria"
Chavakiah sviluppa la capacità di superare le difficoltà e di perdonare; di vivere senza attriti con gli altri e di essere sempre magnifici e generosi. Dona amore per la condivisione, consapevolezza superiore, spirito di pace e di armonia; pacificazione, gioia di vivere, amore fraterno. Infonde grande senso del dovere e generosità fino al sacrificio di sé. Il dono della Riconciliazione offerto da Chavakiah è infatti una consapevolezza che conduce a ri-unirsi: alla vita, al mondo, a tutto ciò che esiste, che ci sia noto o ancora sconosciuto. E' una consapevolezza superiore, in quanto l'uomo comune ignora il fatto che noi stessi siamo, letteralmente, ciò che ci circonda, e nulla esiste se non in funzione di tutto il resto: dunque ogni cosa, noi compresi, è concatenata all'altra; ogni essere è se stesso ed è anche ogni altro.
L'Angelo dell'Abisso a lui contrario si chiama Lamalon e rappresenta il desiderio di vendetta. Causa eccessiva severità, discordia familiare, egoismo, litigiosità. Provoca tensioni e problemi in famiglia, competizione e liti fra fratelli, fino a causare inimicizia e procedimenti legali che si risolvono a danno di tutti. 
Meditazione associata al Nome
La meditazione associata a Chavakiah si chiama chiama "energia sessuale". Secondo la Kabbalah la sessualità è una forza che stimola anch'essa la coscienza superiore ardendo di energia intensa; ma non basta "accenderla" e lasciarsene travolgere: è necessario sintonizzarsi anche con l'essenza spirituale del sesso. Questo Nome è una sorta di chiave d'accensione. Meditazione • Ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione:  per l'energia di questo Nome purifico i miei desideri, così da riuscire a condividere amore ed energia con la persona che amo, mettendo i suoi desideri ancor prima dei miei. Risveglio l'energia sessuale perché essa contribuisca ad elevare tutta la mia esistenza. Torno a riempirmi di tutta la Luce che perdevo restando spento o egoista nei desideri della passione. 

Esortazione angelica
Chavakiah esorta a trascendere le proprie rigidità per coltivare in sè la condivisione, la fiducia, la capacità di fondersi con l'altro e operare per il bene universale da cui discende anche ogni felicità personale.

 Da " Il libro degli Angeli" un bell'esercizio per i giorni di Kawaquiyah (dal 13 al 18 Settembre)

Tira fuori i tuoi vecchi album di fotografie. Vedere com'eri a tre, sei, otto anni dà una sensazione talmente strana: come l'idea che tutto sia ancora possibile, che tanto di quello che avevi dentro debba ancora cominciare a sbocciare.




Già. Chissà cosa direbbe di te quel bambino se ti incontrasse adesso. Sarebbe soddisfatto di avere te come futuro? Forse non tanto. Potresti immaginare che cos'hai, secondo lui, che non va. E' molto probabile che sentiresti un vocino nel petto, poco sopra il cuore: e se lo ascoltassi avrebbe punti di vista molto interessanti.



Poi sarebbe molto utile chiedergli se ha qualche problema che tu potresti risolvergli, adesso, con la tua esperienza del mondo. Forse sì. Qualche vecchio problema dimenticato che ti porti dietro da allora e che quel bambino non avrebbe mai potuto risolvere da solo. E nelle foto riusciresti anche a riconoscerlo quel problema, se non nel bambino, almeno negli atteggiamenti di chi aveva intorno. Adesso, oggi, lo potete superare, insieme, tu e lui.




Carissima me: il Trailer

giovedì 12 settembre 2013

34. LeHeHiYaH ( dalla sera dell'8 alla mattina del 13 Settembre)


LeHeHiYaH ( dalla sera dell'8 alla mattina del 13 Settembre) L'Angelo dell'Armistizio. Lehahiah, o Lehehiyah, è il 34esimo Soffio e il secondo raggio angelico nel Coro marziano degli Angeli Potestà. Il nome di Lehahiah significa “Dio di conoscenza” o "Dio clemente".

לה (LH) significa andare in una qualsiasi direzione;
חיה ( HaYah) è il singolare di HaYYWoT;
come a dire "Io sono la Forza Motrice che ti porta ovunque".
Occorre solo accorgersi che questa forza esiste e puoi essere tu a dirigerla.
La sera dell' 8 Settembre 1943, all'annuncio dell'armistizio con gli alleati, l'esercito italiana i sbandò: ovvero le persone che fino a quel momento erano abituate a vivere solo seguendo comandi, si trasformarono in una moltitudine di uomini che potevano andare dove volevano, i soldati tornarono a essere ciò che in realtà erano sempre stati individui liberi.
Poco più di mezzo secolo dopo , l'11 settembre 2001, gli attentati di New York,, furono clamorose strumentalizzazioni della energia leheiana, progettati apposta per dimostrare al mondo che ci si può sempre allontanare dalle rotte stabilite, ma ch quando ciò avviene ne derivano dei disastri.
Il messaggio che si impresse nella mente di miliardi di persone fu: Solo i seguaci del Male vanno dove vogliono.
La CSC è stata sempre abilissima a mettere in cattiva luce LeHeHiYaH.
Ma siccome nessuno di Voi è la maggioranza della gente, potete permettervi qualche riflessione leheiana su voi stessi.
In che direzione stiamo guidando l'energia di questo Angelo?
Per capirlo è sufficiente voltarsi a guardare il cammino percorso da qualche anno a questa parte. Vi piace il tragitto che ne risulta?
Se la risposta è no, la forza motrice di LeHeHiYaH può portarvi altrove in qualsiasi istante, basta che gli indichiate dove.
Intanto che ognuno decida il proprio dove, è bene tener presente di una circostanza preliminare: quando siamo chiusi in un qualsiasi sistema in cui molti problemi sono difficili da risolvere ( ad esempio nella nostra CSC) la cosa più urgente da fare è uscirne, prima ancora di sapere dove altro andare.
Einstein diceva che " un problema non si può risolvere allo stesso livello di conoscenza che l'ha creato".
Ad esempio chi parla solo la lingua italiana odierna, non sa ( e non sa di sapere) in quale misura i suoi discorsi esprimano ciò che pensa; chi invece impara un altra lingua , poniamo l'inglese, scopre di avere nella propria mente concetti che in questa lingua si possono esprimere con precisione e semplicità , mentre in italiano odierno no.
Lo stesso avviene quando diamo un occhiata fuori dalla CSC " portami fuori da qui" dovremmo dunque chiedere immediatamente a LeHeHiYaH, e obbedirebbe in un attimo, senza spostarci di un palmo da dove siamo, dato che chiunque è già uscito dalla CSC, se solo ci si accorge di poter chiedere a LeHeHiYaH una cosa del genere.
Gli ingelsi usano il termine The Self per indicare ciò che una persona ha di essenziale e la distingue da ogni altra; per far si che il nostro Self possa sviluppare direzioni, occorre che ognuno di noi dichiari il proprio personale 8 Settembre: sospendere alleanze e contese, obbedienze ed esercizi d'autorità.
Staccarsi dal ruolo che ciascuno di noi ha nel mondo; ciò è più laborioso da descrivere che non da fare: si tratta solo di starsene tranquilli e di meravigliarsi di quanta strada si percorra nella propria evoluzione interiore se, almeno per qualche istante , non si va da nessuna parte.
Bisogna stare fermi per sognare, e li, fuori dal sistema, si può cominciare a ragionare vantaggiosamente su qualche nuova direzione.

L è l'andare verso l'alto, una forza spirituale ideale, e il nemico di questa forza che sono la legge le istituzioni; l'attentato dell'11 settembre è perfettamente Lehehiyah, perché c'è una spinta nell'abbattere la potenza economica più forte del mondo, in nome di una legge più forte.
Una delle caratteristiche di questo Angelo è: punta splendidamente in alto e deve stare attento a lasciarsi prendere dalla collera;
Per la nostra vita quotidiana significa che queste persone nate tra il 9 e il 13 settembre, sono persone che nascono veramente quando puntano verso l'alto, o nella carriera, o negli studi; quando una persona sale verso l'alto ha due modi:
1) nella pratica, fare tanta carriera, diventare un capo, pensa fin da piccolo con la mente di un capo; ( nella prima parte della loro vita salgono nel concreto, ma nella seconda parte della loro vita si accorgono che la loro salita è quella di tipo spirituale);
2) spirituale, sia nella prima parte sia nella seconda parte, il nemico che hanno è l'irritarsi, il peccato dell'Ira ( ira vuol dire io voglio avere ragione, quindi vuole trovare chi ha torto), e chi sale non può rivolgersi verso ciò che è sotto perché smetterebbe di salire, poiché frenerebbe la sua salita.
Tra gli scrittori di questo periodo abbiamo Tolstoj che ha scritto Guerra e Pace, ( sono l'attentato alle 2 torri) i primi 2 volumi gli servono per salire in alto, nel terzo volume c'è un affermazione dell'io; nella seconda parte della sua vita comincia la sua crescita interiore spirituale, e comincia a leggere la bibbia e i vangeli dicendo che sono stati tradotti male e sostiene che IO vi dirò la verità su cosa dicono questi due testi, e scrive 30 volumi di saggi su queste cose.
Questi Angeli nel XXI° secolo non sono molto diversi da Tolstoj ;se ha coraggio, perché sentirà le istituzioni come qualcosa di insufficiente, comincerà a salire più in alto possibile; può fermarsi, ( ad esempio si sposa con una persona che l'alletta ma diventerà molto collerico); se avrà coraggio di seguire la propria natura comincerà a salire farà la sua carriera, poi ad un certo punto della sua vita dirà ma io cosa ci sto a fare al mondo, e parte la sua noia scoperta.
C'è una frase sui manuali di Angelologia che dice "Grande fortuna nel chiedere di persona e per lettera", vuol dire che sono i due modi di pregare descritti anche nei vangeli quando Gesù dice :chiedete e vi sarà dato, devi imparare a chiedere, se ti rendi conto di quello che ti manca, qualcosa in cielo si mette in moto, e te lo fa arrivare se sai chiederlo; la contraddizione sta nel fatto che tanto dio lo sa già, vuole dire che il primo modo di pregare esorta al coraggio di accorgerti di vedere cosa ti ha trattenuto fino ad ora, allora renditene conto e cresci; il secondo modo di pregare è tu non sai cosa ti manca davvero, in tal caso sei aperto alla scoperta, io sono pronto ad accogliere i suggerimenti; ognuno ha il compir di essere il proprio Angelo, quando si arriva a tal punto comincia ad essere anche altri angeli, questo è uno dei più emozionanti.

Il dono dispensato da Lehahiah è la RETTITUDINE.
Dice Haziel che questo Angelo concede i suoi doni e poteri all'individuo perché questi li metta a disposizione di qualche figura di valore, o storicamente importante, per assisterla con devozione, rispetto, serietà, lealtà e disciplina, ed esserne in cambio generosamente ripagato. Nella vita quotidiana questa prerogativa si traduce nella tendenza, per i protetti da Lehaiah, a godere della piena fiducia da parte dei superiori, che in ambito professionale concederanno loro ogni genere di ricompensa legata al lavoro. Questo Angelo ama chi lavora duramente, ma concede la completa sicurezz nella continuità dell'impiego. I suoi protetti dovranno restare a stretto contatto con i loro capi, poiché l'ascesa dei superiori implicherà anche la loro; e con l'aiuto dell'Angelo potranno raggiungere posizioni invidiabili. Dice Haziel che Lehahiah struttura mirabilmente la vita materiale e se invocato imprime una forte accelerazione a tutte le nostre azioni. La sua energia propizia l'affermazione del grande industriale, dell'uomo che scolpisce la propria opera con tutta la forza dell'ambizione; ogni cosa, nella vita delle persone da Lui protette, avrà una sfumatura militare. Quest'Angelo conferisce forma definitiva al progetto che la persona difende ardentemente, possibilmente ad indirizzo nobile ed elevato. Protegge i re e i principi, assicurando solidità al regno e inducendo i sudditi alla lealtà che si prova verso coloro di cui si riconosce il carisma.
Secondo la Kabbalah, tre versetti dell'Esodo (ciascuno composto da 72 lettere), celano il codice dei 72 Nomi di Dio; e precisamente i versetti 19, 20 e 21 del capitolo 14. Riguardo all'origine precisa delle lettere nel trigramma di questo Nome la lettera Lamed (aiguillon de boeuf) proviene da: "l'Angelo di Dio che stava davanti al campo di Israele si mosse e si mise dietro di loro" (Esodo 14, 19). La He (finestra), da: "questa nube da un lato (cioè per alcuni) era tenebrosa, dall'altro (cioè: per altri) rischiarava la notte" (Es. 14, 20). La Heit (barriera), da: "e l'Eterno ritirò il mare con forte vento da Oriente" (Es. 14, 21). Ne esce l'immagine di una dirittura spirituale che consente di adattarsi a tutte le situazioni. Questi segni suggeriscono anche che l’energia di questo angelo aiuti a mantenersi calmi nei momenti in cui potremmo farci prendere dalla collera: Lehahiah è infatti considerato anche l’angelo del placarsi.. viceversa (non per niente) l'angelo avversario induce proprio violenza e collera!

Qualità di Lehahiah e ostacoli dall'energia "avversaria"
Lehahiah sviluppa la capacità di ascolto, disponibilità, comprensione, obbedienza; altruismo, fedeltà, serietà. Comprensione delle Leggi divine. Capacità di rendersi preziosi ai superiori; senso dell’ordine e della disciplina; rigore. Dona inoltre la capacità di riappacificare i contendenti e la facoltà di placare ogni sorta di violenza e ira. L'Angelo dell'Abisso a lui contrario si chiama Raner e rappresenta la violenza e la collera pericolosa. Provoca discordia, liti, guerra e rivoluzione.
Meditazione associata al Nome
La meditazione associata a Lehahiah si chiama chiama "relativizzarsi". Secondo la Kabbalah, infatti, la vibrazione di queste lettere consente di percepire come tutto quello che vediamo nella vita materiale altro non è che un'emanazione dell'Albero della Vita e concede, attraverso un'intima tensione, di collegarsi trascendendo l'ego: cioè relativizzando tutto quello che crea attaccamento alle nostre opinioni e riducendo così i blocchi e la staticità che ne discendono. Meditazione • Ora, concentrando la tua visione sulle lettere ebraiche della radice del Nome, senza pensare ad altro, respira e, lasciandoti permeare profondamente e a lungo dal suo significato, pronuncia questa intenzione: per la Luce di questo Nome trascendo il mio ego e mi tendo verso l’Albero della Vita. Ora che mi distacco dall’ego la felicità riesce a raggiungermi. Io lascio cadere la testardaggine e coltivo l’arte di non boicottami da solo.

Esortazione angelica
Lehahiah esorta a orientare le proprie energie verso un progetto universale, diventando coscienti delle proprie potenzialità e mettendole al servizio del bene comune.