Forse è troppo egocentrico,crudele e duro da accettare,ma Dio parla a Noè e a lui solo:anche quando parla della moglie e dei figli,in realtà parla sempre di lui. La sposa rappresenta un simbolo,è ciò che ancora non sappiamo di noi,ciò che impareremo a scoprire della nostra anima,delle nostre capacità e che ci cambierà la vita via via che lo scopriamo e ci darà figli,farà nascere cioè nuovi aspetti di noi. Quanto alle coppie di animali,anch'esse sono simboliche,rappresentano l'immagine di tutto ciò che di vivo possiamo trovare nel nostro mondo.
Dunque l'equipaggio dell'arca siamo sempre e solo noi:ciò che sappiamo di noi,che sapremo e ciò che vale la pena di sapere di quello che ci circonda. In fondo,questa durezza è mitigata dall'idea che Noè non sia un vecchio fortunato di migliaia di anni fa,ma il simbolo di chiunque sappia essere se stesso.Non si può perder tempo a cercare di convincere gli altri. In periodi cupi come il nostro servono a far emergere in noi qualità,energie,desideri che non sapevamo ancora di avere. E la cosa più utile e importante da fare per la gente è non ignorare o trascurare queste qualtà,e continuare a crescere. Nessuno cambia in meglio la gente,più di chi si accorge dei cambiamenti che avvengono in lui. Non occorre spiegarli a parole,cercando di tradurli nei linguaggi degli altri:è sufficiente il tuo modo consueto di fare,che nel frattempo è cambiato,a risvegliare negli altri,con un inconsapevole sorriso,o una stretta di mano,o un modo di camminare,nuove possibilità evolutive,nuove verità.Ma attenzione,negli altri intesi come gente,non come "molti".per questi ultimi intendo coloro che ragionano con la testa altrui,e che non accettano ogni pensiero che non risulta corretto a chi è come loro. Possono avere ragione o sbagliare,ma in ogni caso nessuno di loro è mai veramente se stesso:se riescono in qualcosa,non sono loro a riuscire,ma solo le idee,le regole,le certezze a cui loro obbediscono. La "gente" è diversa:non ragiona,sente,e quindi ha sempre ragione,tranne quando cerca di capire ciò che sente,intuisce,perchè nonostante tutto utilizza la razionalità,come i molti.Hanno sentito la nostra energia positiva,ma cercano di darne una spiegazione logica,e si perdono,oppure intuiscono il male che altri tentano di trasmettergli per vampirizzarli,ma provano una semplice repulsione in tutto questo,e non vi pongono rimedio.
Ma tu non sei nè la gente nè i molti. Tu sei tu. E per esserlo occorre coraggio. E anche generosità:perchè quanto più tu salvi la tua autenticità,tanto più puoi aiutare altri come te a svegliarsi e scoprire cosa valga la pena di salvare davvero.
"Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di pietre preziose:trovata una perla di grande valore,va,vende tutti i suoi averi e la compra" (Matteo 13,45-46)
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