mercoledì 25 settembre 2013

Quando il diluvio è la tempesta che ognuno cerca


La storia del Diluvio,dal punto di vista teologico, è nota a tutti:un giorno Dio decise di distruggere la Terra e di salvare un uomo solo,Noè,insieme alla sua famiglia.Gli consigliò di costruirsi un'Arca di dimensioni opportune,e gli chiese di dare un passaggio a una coppia di esemplari di ogni specie vivente. Noè obbedì e quando fu tutto pronto,cominciò a piovere.
La domanda sorge spontanea: perchè distruggere tutto?Perchè salvare solo un uomo e la sua famiglia? La domanda da porsi invece è: a chi si rivolge questa storia sacra? E la risposta è: a Te,se sai ascoltarla. Tutte le storie sacre sono chiamate così non perchè qualche autorità religiosa le ha dichiarate tali,ma perchè hanno la caratteristica di rivolgersi sempre direttamente a chi le ascolta,e di parlargli di qualcosa che lo riguarda da vicino. In questo,non sono diverse da tutte le altre cose che ci circondano:tutto,sempre,parla con noi e ci spiega,ci insegna,ci consiglia,se sappiamo accorgercene.
Un'altra utile domanda da porsi davanti ad una storia sacra è:quando si rivolge a me? E la risposta è semplice:adesso. I veri teologi non sono naturalmente di questo parere. Ci raccontano che sono storie molto antiche,scritte per persone di altre epoche e che come tali si debbano considerare dal punto di vista oggettivo. Invece è facile verificare il contrario. Basta che ci guardiamo intorno e dentro. Non parlo della Siria o dei frequenti terremoti o dello scioglimento dei ghiacci,,che potrebbero far pensare effettivamente all'imminenza di un Diluvio più imbarazzante di quello di Noè. Parlo del Diluvio mentale,più immediato e tangibile, a cui l'uomo è esposto oggi.,e da cui un gran numero di persone è già profondamente sommerso. Il Diluvio del conformismo,della banalità non è meno mortale di quanto lo fosse quello di cui parla la Bibbia. Anche oggi il rischio di non esistere più,di essere solo massa fluttuante,è urgente e evidente,per quanto tutto lasci pensare che siano gli uomini stessi a volerlo,più che Dio.Noè quella volta ebbe l'Arca:e noi? O meglio: e IO ?
Infatti Noè non si preoccupò degli altri uomini:ciò può non fare un buon effetto inizialmente,ma è importante sviluppare questo concetto di salvezza individuale. Considerare,cioè,la storia del Diluvio,non dal punto di vista oggettivo,ma soggettivo.Sul contrasto tra questi due punti di vista si giocano tutte le questioni più importanti della nostra vita.

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